Crowdfunding immobiliare: il quadro italiano e le prospettive

In Italia sta spopolando una tipologia di investimento che incuriosisce il mercato real estate. Stiamo parlando del crowdfunding immobiliare. Nonostante il Belpaese sul tema sia inizialmente rimasto indietro rispetto al trend europeo, ha poi saputo recuperare. Oggi, infatti, in Italia esistono ben 23 piattaforme specializzate sul crowdfunding immobiliare, sono stati raccolti ben 287 milioni di euro di finanziamenti e i rendimenti variano tra il 9,8 e 11,4 per cento. I dati provengono da una ricerca dedicata al tema realizzata dall’Osservatorio del Politecnico di Milano e illustrata al Keynote 2022 di Walliance (è possibile scaricare il report qui)

Conosciamo meglio questo investimento che sta prendendo piede nel nostro Paese e le opportunità che offre.

Il crowdfunding immobiliare

Quando si parla di crowdfunding immobiliare si fa riferimento ad una modalità innovativa di investire nel settore del Real Estate. Le piattaforme di crowdfunding analizzate nella ricerca citata sono in totale 146, di queste 79 si trovano in Unione Europea, 24 negli Stati Uniti e 43 nel resto del mondo. Sono tre le categorie in cui si suddividono:

  • equity: gli investitori sottoscrivono capitale di rischio dell’azienda promotrice o finanziatrice del progetto;
  • lending: gli investitori prestano capitale ai fundraisers, mediante obbligazione o prestito diretto, con pagamento di un tasso di interesse e la restituzione del capitale a scadenza;
  • ibride: una via di mezzo tra debito ed equity (un esempio è il “debito mezzanino” una forma di debito subordinato rispetto ad altri prestiti come quelli bancari).

Con il termine di uso comune “crowdinvesting” si indica una forma imprenditoriale che consente a persone fisiche e ad investitori di partecipare ad una raccolta di risorse per un progetto imprenditoriale tramite una piattaforma digitale, ottenendo così una remunerazione del capitale.

La situazione in Italia 

Abbiamo detto che il mercato italiano del crowdfunding immobiliare è particolarmente giovane rispetto agli altri Paesi europei, questo aspetto non è per forza negativo. Il Belpaese può acquisire le esperienze e i risultati di altre realtà territoriali e farle proprie. Inoltre le piattaforme specializzate nel real estate in Italia sono salite a 28, di cui 11 di tipo equity e 17 di tipo lending. Tornando alla ricerca citata sono 1.113 le campagne di crowdfunding immobiliare terminate con ottimi risultati, sono infatti stati raccolti 434,92 milioni di euro (questi numeri devono essere considerati fino alla data del 30 giugno 2023).

Le novità in ambito normativo 

Bisogna poi considerare l’arrivo del nuovo regolamento Ue 2000/1503 sul crowdfunding. Consob e Banca d’Italia vigileranno scrupolosamente su questa novità la quale prevede l’estensione dell’equity crowdfunding, che prima riguardava solo le Pmi (incluse le start up innovative), a tutte le società di capitali, anche quelle di grandi dimensioni. Inoltre dall’11 novembre 2023 possono operare in Italia esclusivamente i fornitori di servizi che hanno ottenuto l’autorizzazione ai sensi del regolamento Ue. Si tratta di un importante passo verso un maggiore controllo in questo ambito. Ricordiamo, inoltre, che in data 22 gennaio 2024 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il Regolamento delegato (UE) 2024/358 che integra il Regolamento (UE) 2020/1503 in merito alle norme tecniche di regolamentazione. Nello specifico vengono chiariti i requisiti in materia di punteggio di affidabilità creditizia dei progetti di crowdfunding, determinazione del prezzo delle offerte di crowdfunding e politiche e procedure di gestione dei rischi. Il Regolamento delegato è entrato in vigore l’11 febbraio 2024 e, tra le tante delucidazioni, vengono specificate le informazioni di cui tenere conto nelle valutazioni del rischio di credito dei progetti di crowdfunding o dei titolari di progetti, queste sono:

  • la descrizione del progetto di crowdfunding;
  • la finalità del prestito;
  • l’assetto proprietario del titolare di progetto;
  • il piano commerciale alla base del progetto di crowdfunding;
  • la disponibilità di garanzie reali o garanzie di altro tipo.

I prodotti Innexta

Con l’avvento della nuova normativa europea, il panorama del crowdfunding sta subendo significativi cambiamenti e Innexta si colloca al centro di questa trasformazione.

Finnexta

Finnexta è la piattaforma di equity crowdfunding sviluppata da Innexta per il Sistema Camerale, dedicata alla raccolta di capitale di rischio per le piccole e medie imprese. Il progetto nasce con l’obiettivo di generare sinergie e raccordi tra Camere di commercio, imprese e startup, il mondo dell’innovazione e accademico, il mondo associativo e il settore creditizio. Al fine di contribuire alla crescita dell’intero sistema del crowdfunding italiano, Innexta opera in una logica di networking con gli operatori di mercato, gli altri gestori e con i professionisti e le associazioni che affiancano le imprese. La piattaforma ha ottenuto la nuova autorizzazione (qui la delibera Consob) ad operare come fornitore di servizi di crowdfunding in base al nuovo Regolamento europeo. Dall’avvio dell’attività (maggio ’23) a fine 2023, Finnexta ha lanciato due campagne che hanno  raccolto complessivamente 1.750.000 euro da 320 investitori.

Grazie a Finnexta le imprese italiane possono:

  • amplificare la conoscenza e la confidenza di questa opportunità di nuova finanza;
  • raccogliere capitale di rischio per la realizzazione dei propri piani di sviluppo;
  • contribuire a realizzare progettualità in grado di generare un impatto positivo per il territorio;
  • avviare un percorso di avvicinamento ad una futura operazione di quotazione.

Il portale rappresenta inoltre un’opportunità anche per piccoli investitori che decidono di diventarne parte, e che hanno l’opportunità prendere confidenza con questa (relativamente) nuova modalità di investimento.

Crowdinvesting Hub

In ambito di crowdfunding immobiliare ma non solo, Innexta presenta il Crowdinvesting Hub. Si tratta di una vetrina online che raccoglie le schede di tutte le imprese che hanno raccolto o stanno raccogliendo fondi attraverso lo strumento dell’equity crowdfunding. Scopo dell’iniziativa è quella di supportare, in termini di visibilità e informazione, le imprese che hanno fatto ricorso a questo strumento di finanziamento e di incentivare la trasparenza del mercato che, per molti tratti, sconta ancora un certo gap informativo tra chi cerca e chi offre capitali. scopri qui il servizio.


Articolo redatto da
Valentina Menassi