Le PMI puntano sull’economia circolare

Le PMI investono sempre di più sull’economia circolare. Negli ultimi tre anni le piccole e medie imprese italiane hanno messo in atto pratiche volte a creare un sistema economico ecosostenibile. Lo conferma il 6′ rapporto sull’economia circolare in Italia che si è focalizzato sulle PMI che rispettano l’ambiente: il 65% di queste afferma di adottare pratiche di economia circolare, più del doppio rispetto al 2021. E’ dunque molto importante verificare la performance di sostenibilità della propria impresa, e per agevolare gli imprenditori nello svolgere quest’autodiagnosi, Innexta ha ideato ESGpass. Scopriamo assieme di che cosa si tratta.

Il ruolo delle PMI nella transizione all’economia circolare

Le PMI sono un pilastro cruciale dell’economia italiana. Le aziende con meno di 250 dipendenti rappresentano quasi la totalità delle imprese e sono prevalentemente piccole e microimprese. Pertanto, il loro contributo alla transizione verso un’economia circolare è fondamentale. Con oltre 3,6 milioni di aziende, pari al 16% delle imprese industriali e dei servizi di mercato nell’UE, il sistema produttivo italiano è molto diffuso e significativo, superando Francia, Spagna e Germania. In Italia, tuttavia, la dimensione media delle imprese è di 4 addetti, simile a Spagna e Paesi Bassi ma inferiore a Germania e Francia.

Lo studio preso in analisi, condotto tra dicembre 2023 e gennaio 2024 dalla CNA in collaborazione con il Circular Economy Network e nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia Circolare, ha coinvolto oltre 800 imprese che hanno risposto a un questionario inviato alle aziende associate alla CNA. Il campione è ben distribuito tra i principali settori economici: il 49% opera nei servizi, mentre il restante 51% è suddiviso tra il settore manifatturiero (35,5%) e quello delle costruzioni (14,1%). Un dato positivo riguarda il fatto che il 10% delle imprese prevede di avvicinarsi all’economia circolare nel prossimo futuro.

La situazione italiana

L’analisi sottolinea come l’Italia sia riuscita a mantenere una posizione di leadership nella gestione dei rifiuti grazie a politiche efficaci e all’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese. Questo successo è dovuto anche alla crescente consapevolezza e responsabilità delle PMI italiane verso la sostenibilità ambientale.

Le misure di economia circolare non solo contribuiscono a migliorare la gestione dei rifiuti, ma anche a creare un sistema più efficiente e competitivo. Le aziende che adottano queste pratiche beneficiano di una riduzione dei costi operativi e di un aumento della loro efficienza produttiva.

Inoltre, il miglioramento delle pratiche di riciclo e gestione dei rifiuti ha un impatto positivo sull’ambiente, riducendo la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e diminuendo l’inquinamento. Questo progresso verso un’economia più circolare e sostenibile aiuta l’Italia a mantenere un vantaggio competitivo all’interno dell’UE e a contribuire in modo significativo agli obiettivi ambientali comuni.

I vantaggi di una strategia aziendale sostenibile

I vantaggi di un incremento nelle misure adottate per il riutilizzo dei materiali e la riduzione degli imballaggi sono diversi. Un esempio è la riduzione dei costi del 61% assieme a una maggiore efficienza del 35,6%.

L’analisi ha comparato le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’UE: Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia, utilizzando gli indicatori della Commissione Europea. L’Italia ha mantenuto il primo posto con 45 punti, seguita da Germania con 38 punti, Francia con 30 punti, e Spagna e Polonia con 26 punti ciascuna. Questo primato dell’Italia è principalmente dovuto alla gestione dei rifiuti, con un tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio del 71,7% nel 2021, superiore alla media UE del 64%.

Inoltre, il riciclo dei rifiuti urbani in Italia è aumentato del 3,4% tra il 2017 e il 2022, raggiungendo il 49,2%. La media UE è del 48,6%, mentre la Germania è al primo posto con il 69,1%.

Come verificare la performance di sostenibilità della propria impresa con ESGpass

In questo contesto è molto importante verificare a che livello si posiziona la propria impresa in termini di sostenibilità. A questo proposito Innexta, anche attraverso una partnership strategica con ENI, ha sviluppato ESGpass. Si tratta di una piattaforma a disposizione delle imprese italiane per autovalutarsi e verificare la performance di sostenibilità della propria azienda. Grazie al sistema è possibile testare il grado di avvicinamento agli obiettivi ESG fissati a livello internazionale e ottenere uno score ESG che indica il livello di sostenibilità raggiunto dall’azienda. Inoltre la piattaforma offre dei consigli su come migliorare la propria performance. Non è il solito greenwashing ma un’azione concreta per contribuire a migliorare il rispetto dell’ambiente e far parte della circular economy.

 

Articolo redatto

da Valentina Menassi