Centrale Rischi: il pilastro fondamentale per l’accesso al credito aziendale

Negli ambienti imprenditoriali si sente parlare spesso di Centrale Rischi, soprattutto nelle fasi economiche complesse come quella che stiamo vivendo, ma non tutti sanno di che cosa si tratta e alcuni ne ignorano completamente l’importanza.

Ebbene: è importante sapere che nel momento in cui ci si rivolge a una banca per chiedere un finanziamento, l’istituto interpellato effettua un controllo su alcune informazioni relative al merito di credito attraverso, appunto, la Centrale Rischi. In sostanza, si tratta di una grande banca dati, che consente a tutte le nostre banche di avere un quadro completo riguardante la situazione debitoria delle imprese o delle famiglie che chiedono un prestito. Ecco come funziona e perché è importante conoscerla.

Come funziona la Centrale Rischi 

Nata il 16 maggio 1962 la Centrale Rischi (CR) della Banca d’Italia, è uno strumento decisivo nel momento in cui un istituto di credito, o una società finanziaria, deve scegliere se fornire o meno credito al soggetto – impresa o anche famiglia – che lo richieda.

L’obiettivo è quello di contrastare l’eccessiva esposizione al rischio di insolvenza tramite alcune informazioni specifiche sul cliente richiedente. Tutte le forme di finanziamento vengono, infatti, registrate nella Centrale Rischi, dai classici mutui e finanziamenti fino ad arrivare alle linee di credito. I dati della CR hanno fonte bancaria, vengono quindi considerati più attendibili, a differenza dei dati che derivano dal bilancio delle imprese, che sono appunto di origine aziendale e possono essere manipolati.

La procedura

Quanto alla procedura, il cliente viene monitorato, anzi “censito”, nel caso in cui l’importo che deve restituire all’intermediario sia uguale o maggiore a 30mila euro. La soglia in questione scende addirittura 250 euro, se si tratta di un soggetto già “in sofferenza”, ossia già in ritardo su altri debiti. È importante sottolineare che la Centrale Rischi non è una “black list” dei cattivi pagatori, ma bisogna considerarla come un vero e proprio database contenente tutte le informazioni.

Gli intermediari classificano un cliente che ritarda nei rimborsi come debitore sofferente e, se lo stesso incontra gravi difficoltà a restituire il debito, il soggetto viene segnalato alla Centrale Rischi. L’intermediario deve aver valutato la situazione finanziaria del cliente nella sua interezza. Infatti non vengono considerati i singoli ritardi nel versamento del debito ma solo quelli cumulati o ricorrenti. Inoltre la banca può valutare il merito di credito tramite le informazioni che vengono condivise dalle autorità di vigilanza degli altri Paesi europei così da avere un riscontro anche a livello internazionale.

Un esempio 

Consideriamo ora un esempio pratico ponendo che un cliente abbia contratto un mutuo di 250mila euro e un prestito di 35mila euro tramite un’altra soluzione finanziaria. I due finanziamenti vanno oltre la soglia del censimento (ricordiamo di 30mila euro) e, di conseguenza, verranno entrambi registrati nella Centrale Rischi. Le banche potranno così fare le proprie valutazioni sul fatto se concedere o meno al cliente la richiesta di un eventuale ulteriore finanziamento. Se i pagamenti sono regolari, nessun semaforo si accende a sconsigliare l’erogazione di ulteriori finanziamenti o comunque a segnalare eventuali problemi. Se i pagamenti sono in ritardo sistematico, si accende la luce rossa.

Il processo di digitalizzazione

Il 2010 è stato un anno di cambiamenti per la Centrale Rischi che è stata protagonista di un processo di marcata digitalizzazione con l’introduzione della possibilità di richiedere, ma anche ricevere, i dati tramite posta elettronica certificata (PEC). L’obiettivo di questa iniziativa è stato quello di semplificare il processo di richiesta presso gli uffici territoriali della Banca d’Italia, eliminando spostamenti inutili e lunghe attese legate alla posta tradizionale. Oggi basta consultare l’elenco delle filiali online per sapere dove inviare la richiesta.

Servizi FinTech per la Centrale Rischi: il best case di Innexta con la piattaforma Libra

Alla luce di quanto detto, è facile capire quanto la conoscenza e l’analisi della propria Centrale Rischi possa risultare centrale ai fini dell’accesso al credito e, di conseguenza, come dotarsi di strumenti adeguati di analisi rappresenti un presupposto fondamentale per la PMI che intenda monitorare e migliorare la propria immagine creditizia agli occhi delle banche e dei finanziatori.

La piattaforma digitale Libra, una suite finanziaria realizzata da Innexta e promossa dal sistema camerale per fornire alle PMI uno strumento completo per l’autovalutazione economico-finanziaria, rappresenta una soluzione emblematica. Tra i suoi servizi digitali, che comprendono tra l’altro la possibilità di ottenere il rating MCC, nonché uno score completamente automatizzato della propria impresa, troviamo infatti un modulo dedicato all’analisi della Centrale Rischi.

Qui trovate la nostra recensione completa di Libra, la suite finanziaria di Innexta e le sue funzionalità.

I vantaggi del servizio digitale di Innexta per la Centrale Rischi

La sezione check up presente all’interno della piattaforma Libra, permette una serie di valutazioni relative ad affidabilità e sostenibilità finanziaria dell’impresa e comprende un modulo digitale completamente automatizzato dedicato all’analisi della Centrale Rischi, approfondito e – allo stesso tempo – di agevole lettura. Uno strumento che permette di ottenere in pochi secondi un’analisi puntuale della visura di Centrale Rischi di Banca d’Italia, per evidenziare eventuali squilibri e facilitare l’adozione di opportune azioni correttive, grazie ad indicatori chiari ed intuitivi.

Tra le informazioni di dettaglio presenti nel servizio troviamo ad esempio l’analisi di diversificazione, che consente di evidenziare se l’esposizione è troppo concentrata su alcuni istituti di credito; l’analisi sull’indebitamento, che evidenzia la struttura del debito con dettaglio affidamenti e utilizzi per crediti a revoca, a scadenza e autoliquidanti; l’analisi delle garanzie rilasciate e ricevute da terzi. Per realizzare l’analisi è sufficiente richiedere in modo completamente gratuito il PDF della visura di Centrale Rischi direttamente sul sito di Banca d’Italia e fare l’upload all’interno della piattaforma di Innexta, seguendo le semplici istruzioni all’interno del sistema.

Conclusioni sulla rielaborazione della Centrale Rischi nella piattaforma LIBRA

Come anche sottolineato da Banca d’Italia, la Centrale dei rischi è una banca dati di fondamentale importanza, che dà una fotografia d’insieme dei debiti verso il sistema bancario e finanziario. È utile alle banche e alle società finanziarie per valutare la capacità dei clienti di restituire i finanziamenti concessi e le imprese che hanno una buona “storia creditizia” riportata nella Centrale Rischi, hanno certamente maggiori possibilità di ottenere finanziamenti più facilmente e a condizioni migliori.

Il servizio Innexta offre un’innovativa soluzione per l’analisi della Centrale Rischi, fornendo un’alternativa accessibile e conveniente ai servizi tradizionali. Accedi subito alla Suite Finanziaria e attiva il servizio per ottenere un’analisi gratuita.

 

 

Articolo redatto da
Valentina Menassi