Fondo di garanzia MCC: come funziona e quali sono le novità
Sale a 5 milioni l’importo massimo che il Fondo di garanzia MCC (Mediocredito centrale) può garantire alle PMI. La novità è prevista dalla riforma del Fondo, entrata in vigore il 1° gennaio 2024. Ma di cosa si tratta? In estrema sintesi, il Fondo di garanzia per le PMI consente di facilitare l’accesso al credito alle piccole e medie imprese. Vediamo come funziona e come viene valutato il merito creditizio dei beneficiari.
Il ruolo del Fondo di garanzia
Il Fondo di garanzia MCC per le piccole e medie imprese è uno strumento che permette di accedere al credito bancario, nonostante le PMI non dispongano delle garanzie patrimoniali solitamente necessarie in banca. Con la sigla MCC si indica il Mediocredito Centrale, un istituto bancario italiano che, insieme all’attività creditizia, si occupa di gestire per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) il fondo di garanzia per le PMI. L’Unione europea e lo Stato Italiano con questo strumento affiancano imprese e professionisti, offrendo una garanzia pubblica e sostituendo quelle più costose che normalmente vengono richieste per ottenere un finanziamento.
Le nuove regole
A partire dal 1° gennaio 2024, entrano in vigore le nuove regole stabilite dal decreto-legge n.145 del 18 ottobre 2023, noto come D.L. Fisco – Anticipi, che introducono modifiche significative al funzionamento del Fondo MCC. Viene riconfermata la copertura massima della garanzia sulle operazioni finanziarie legate agli investimenti programmati, che copriranno fino all’80% del valore nominale. Il valore massimo della garanzia dev’essere entro i 5 milioni di euro. Specifichiamo che la copertura riguarda le richieste provenienti da tutte le PMI, anche quelle molto giovani, che sono state cioè costituite o che hanno avviato la loro attività nei 36 mesi precedenti rispetto al momento dell’invio della domanda agli istituti di credito. La cifra massima viene applicata anche per le operazioni finanziarie fino a 40mila euro e viene estesa fino a 80mila euro per quelle di riassicurazione e fino a un massimo di 50mila euro per quelle di microcredito.
Le garanzie alle PMI
Un’altra novità riguarda il fatto che dal 29 febbraio il Fondo di Garanzia può concedere a valere sui regimi de minimis e di esenzione, garanzie alle PMI con un importo garantito tra i 2,5 e i 5 milioni. In precedenza questa misura era stata sospesa. L’intensità dell’aiuto concessa alle PMI viene espressa in equivalente sovvenzione lorda (ESL). Al fine di effettuare questo calcolo viene applicato il “metodo dei Premi Esenti”, il quale consente di stabilire la sovvenzione lorda in base alla classe di rating MCC dell’impresa. Inoltre fino al 30/06/2024 il Fondo di garanzia potrà concedere garanzie alle PMI ai sensi della sezione 2.1. del Temporary Crisis Framework nel limite di 2,25 milioni. L’operatività della misura sarà disponibile nel momento in cui il Mediocredito Centrale apporterà le modifiche informatiche necessarie.
I beneficiari
La riforma amplia anche i beneficiari del Fondo di Garanzia MCC, consentendo alle piccole e medie imprese di accedervi insieme a quelle di dimensioni più contenute. Queste imprese possono beneficiare della garanzia non solo per portafogli di finanziamenti, ma anche per singole operazioni finanziarie, ad eccezione degli investimenti nel capitale di rischio. Le garanzie offerte per queste operazioni variano dal 30% al 40%. Vengono ammessi anche gli enti del terzo settore registrati al Registro unico RUNTS e al Repertorio economico amministrativo, mentre altri enti del terzo settore e gli enti religiosi riconosciuti civilmente verranno inclusi in una sezione speciale del Fondo, che sarà istituita in futuro. Le commissioni pagate al Medio Credito Centrale variano a seconda delle dimensioni dell’impresa, con le microimprese esenti, le piccole imprese pagheranno lo 0,5%, le medie l’1% e le small mid cap l’1,25% dell’importo garantito.
L’importo massimo
Per il 2024, l’importo massimo garantito per singola impresa è di 5 milioni di euro, dopo la scadenza del regime di aiuto speciale denominato “Temporary Framework”. Le banche trovano conveniente accedere alle condizioni offerte dal Fondo di Garanzia, poiché questo aspetto riduce il rischio associato ai prestiti alle PMI. L’incentivo in questione dovrebbe quindi aumentare la propensione delle istituzioni finanziarie a concedere credito alle imprese, contribuendo a mantenere un flusso stabile di finanziamenti nell’economia.
Come funziona e chi riguarda
È bene specificare che il Fondo non agisce direttamente nel rapporto tra banca e cliente. Infatti alcuni aspetti come le condizioni di rimborso e i tassi di interesse vengono lasciati alla contrattazione tra le parti, inoltre sulla parte garantita dal Fondo non possono essere ottenute garanzie reali, assicurative o bancarie. I soggetti che possono ricevere la garanzia sono imprese di micro, piccole o medie dimensioni (PMI), iscritte al Registro delle Imprese, e i professionisti titolari di partita Iva. Per ottenere la garanzia non viene svolta alcuna valutazione del merito di credito del possibile soggetto beneficiario finale da parte del Gestore del Fondo. Questa misura è stata definita in via emergenziale in deroga alle ordinarie Disposizioni operative del Fondo.
Come presentare la domanda
Al fine di presentare la domanda il professionista o l’impresa deve rivolgersi a una banca e richiedere il finanziamento specificando che questo venga erogato usufruendo della garanzia del Fondo. Sarà la banca stessa ad occuparsi della procedura. Un’altra possibilità prevede che ci si rivolga ad un Confidi, i consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi che svolgono l’attività di rilascio di garanzie collettive dei fidi nei confronti di piccole e medie, il quale garantirà l’operazione e inoltrerà la richiesta di controgaranzia al Fondo. Ricordiamo che tutte le banche sono abilitate ad effettuare le domande. Per quanto riguarda il Confidi a cui rivolgersi, invece, è necessario che questo sia accreditato.
Libra, la Suite finanziaria di Innexta
In questo frangente specifichiamo che tra gli strumenti a disposizione per ottenere un’autovalutazione economico-finanziaria della propria impresa è possibile accedere a Libra, la Suite finanziaria di Innexta. SI tratta di una piattaforma digitale che il Sistema Camerale Italiano mette a disposizione delle imprese con l’obiettivo di raggiungere competitività, equilibrio finanziario e accesso al credito. Nello specifico Libra consente di ottenere il rating del Fondo di garanzia del Mediocredito Centrale per conoscere la possibilità di ottenere la garanzia pubblica. Per tutte le informazioni è possibile visitare la pagina di Libra qui.
Articolo redatto da
Valentina Menassi